La realizzabilità delle chiacchere.
Dobbiamo per forza cambiare, ma quanto è semplice cambiare ?
Torno da un interessante esperienza congressuale in Sardegna, dove era impossibile non godere della location e della bellezza paesaggistica (costume in valigia indispensabile) ma dove altresì si affrontano temi riguardanti il futuro della professione tecnica di Ingegnere. No ! della professione di Ingegnere, senza la parola tecnica, perchè la trasformazione è in atto.
Ho partecipato ad alcuni workshop durante il Congresso di Roma, e devo dire che la scelta degli argomenti merita una riflessione generale su quanto l’ambito comunicativo stia diventando strategico anche per la libera professione. Quindi, come dico da ingegnere del terzo settore, non si è parlato di cemento armato ma di argomenti molto meno “ingegneristici” e, a mio parere, di una importanza assoluta per l’obiettivo “io offro qualità” che tutti noi cerchiamo di raggiungere.
Bravo, bravissimo! Bravo!
Fortunatissimo per verità! Bravo!
Fortunatissimo per verità, fortunatissimo per verità!
Pronto a far tutto,
la notte e il giorno
sempre d'intorno in giro sta.
E bravo Rossini, sei riuscito a trasmettere l'ansia tipica del modo di lavorare odierno. Provate a cantare la cavatina lentamente, non ci si riesce !
Ebbene si,
mi trovo ad aiutare clienti che desiderano cambiare software, o meglio che mi chiedono: Tu cosa ne pensi di quel programma ?
Il primo tentativo di umiliarli è di riferire che "un programma richiede un processo di Software Selection, una roba che costa ma è forse la miglior spesa che si possa fare".
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